…..E PERCHÈ DOBBIAMO TUTTI PRENDERLO SUL SERIO.
“Parliamo di sicurezza sul lavoro. Non è più solo una prassi operativa, bensì un imperativo strategico e normativo, un insieme di procedure e protocolli che quotidianamente salvaguardano l’integrità fisica e la salute di ogni individuo nell’ambiente lavorativo. In Italia, questa disciplina fondamentale è incardinata nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, il Testo Unico sulla Sicurezza (TUSL). Questo quadro normativo, lungi dall’essere statico, è in costante aggiornamento per recepire nuove esigenze e sfide. E, proprio in questi giorni, siamo testimoni di una evoluzione di particolare rilevanza che ridefinisce gli standard di compliance e le dinamiche formative.
Un Nuovo Capitolo: l’Accordo 2025 ridisegna la formazione di sicurezza
Fino a ieri, districarsi tra i vari Accordi Stato-Regioni per la formazione era quasi un’arte. Questo nuovo testo fa piazza pulita, sostituendo finalmente tutti gli accordi precedenti (2011, 2012, 2016). Ne deriva una unica, chiara, direttiva.
Questo ci permetterà di avere una maggiore standardizzazione dei percorsi formativi e dei loro contenuti minimi, per tutti: lavoratori, preposti, dirigenti, RSPP, -. Un respiro di sollievo per chi deve organizzare o fruire di questi corsi.
Le novità non finiscono qui, alcune sono davvero incisive:
- Verifica dell’Apprendimento: DA RACCOMANDAZIONE A OBBLIGO LEGISLATIVO.
Questo punto segna un cambio di paradigma significativo. Non si tratta più di un mero adempimento formale, ma di un requisito esigibile: l’Accordo impone una verifica finale di apprendimento obbligatoria per ogni percorso formativo e di aggiornamento. La novità non si ferma qui: viene enfatizzata anche la verifica di efficacia in itinere e sul campo, un aspetto cruciale per attestare l’effettiva acquisizione delle competenze e la loro traslazione in comportamenti operativi sicuri. Questo eleva la formazione da un mero esercizio didattico a un processo misurabile e finalizzato alla prevenzione concreta, superando la logica della “formazione pro-forma”.
- Il Datore di Lavoro come RSPP: COMPETENZA TECNICA E RESPONSABILITÀ DIRETTA.
Per il Datore di Lavoro che opta per lo svolgimento diretto dei compiti del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), l’Accordo introduce una formazione specifica obbligatoria e strutturata, con una durata minima di 16 ore. Questo consolida l’obbligo di acquisire e mantenere le competenze necessarie per gestire efficacemente i rischi (Art. 17, comma 1, lett. a, D.Lgs. 81/08) e per ottemperare a tutti gli obblighi derivanti dall’Art. 18 del Testo Unico. È un chiaro rafforzamento della responsabilità diretta del Datore di Lavoro, che si traduce in un’opportunità per consolidare una consapevolezza tecnico-giuridica indispensabile.
- Formazione Digitale: REQUISITI RIGOROSI PER GARANZIA DI QUALITÀ.
L’Accordo riconosce il potenziale dell’e-learning e della videoconferenza, ma ne definisce un quadro operativo molto più stringente per garantirne l’efficacia e la tracciabilità. Per la videoconferenza sincrona, è ora tassativo il collegamento individuale e identificabile di ciascun partecipante tramite PC o tablet; l’utilizzo di smartphone è specificamente escluso per determinate modalità didattiche. Questa prescrizione mira a prevenire l’elusione della partecipazione individuale e a promuovere un’interazione qualificata, elevando gli standard di erogazione della formazione a distanza. L’e-learning, consentito per moduli base e di aggiornamento (esclusi i preposti), deve altresì aderire a standard tecnico-didattici nazionali ben definiti.
- Coordinatori della Sicurezza: AGGIORNAMENTO DEI REQUISITI PROFESSIONALI.
Per i professionisti che operano nella gestione della sicurezza nei cantieri temporanei o mobili, come Coordinatori per la Progettazione (CSP) e per l’Esecuzione (CSE), figure fondamentali ai sensi degli Artt. 90 e 92 del D.Lgs. 81/08, l’Accordo prevede un aggiornamento dei requisiti formativi e di mantenimento delle competenze. Questo riflette la continua evoluzione delle metodologie costruttive e dei rischi specifici del settore, richiedendo una costante qualificazione professionale in un ambiente operativo ad alta complessità e rischio.
- Regime Transitorio: PIANIFICAZIONE STRATEGICA PER LA COMPLIANCE.
L’Accordo è entrato in vigore il 24 maggio 2025. Viene tuttavia concesso un periodo transitorio di 12 mesi (fino al 23 maggio 2026), durante il quale è ancora possibile avviare percorsi formativi secondo le precedenti discipline. Per i Datori di Lavoro che rientrano nella nuova casistica di formazione specifica, il termine ultimo per l’adeguamento è fissato al 24 maggio 2027. Questa finestra temporale impone alle organizzazioni una pianificazione strategica rigorosa per garantire la piena compliance normativa e prevenire lacune formative, fondamentale per la tutela legale e operativa.
Chi Fa la Differenza: I Protagonisti Essenziali della Sicurezza sul Lavoro
Al di là degli aggiornamenti, il D.lgs. 81/08 ha definito i ruoli fondamentali per la sicurezza, il vero motore del sistema:
- il Datore di Lavoro: la figura centrale, quella che non può delegare la valutazione dei rischi (Art. 17) e la nomina dell’RSPP. È il primo responsabile del benessere dei suoi collaboratori.
- l’RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione): il braccio destro del datore di lavoro, con competenze specifiche (come da Art. 32) per supportarlo nella gestione e prevenzione dei rischi (Art. 33). Un ruolo chiave, che richiede aggiornamento costante.
- gli ASPP (Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione): i collaboratori preziosi dell’RSPP, che lo aiutano sul campo.
- il Medico Competente: il professionista della salute (Art. 38) che con la sorveglianza sanitaria (Art. 41) tutela la nostra idoneità al lavoro, lavorando a stretto contatto con azienda e lavoratori.
- il RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza): la voce dei lavoratori (Art. 47), la sentinella interna. Ha il diritto di consultazione preventiva e di accesso ai luoghi di lavoro (Art. 50). La sua formazione è vitale per tutelare i colleghi.
- Dirigenti e Preposti: le figure operative, quelle che sul campo mettono in pratica le direttive. I Preposti, in particolare (Art. 19), sono fondamentali per vigilare sull’uso dei DPI e sul rispetto delle procedure. La loro formazione, come quella dei Dirigenti, è specifica e obbligatoria (Art. 37).
- i Lavoratori: infine, ma non meno importanti, i lavoratori stessi. Abbiamo il dovere di contribuire alla nostra sicurezza e a quella altrui, rispettando le procedure e utilizzando i dispositivi forniti (Art. 20). La formazione non è un optional, ma un diritto e un dovere.
L’Alleato Silenzioso: la certificazione ISO 45001
Per le aziende che puntano all’eccellenza e a una gestione proattiva del rischio salute e sicurezza, superando la mera compliance, l’adozione di un Sistema di Gestione per la Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSL), certificato secondo la norma internazionale ISO 45001, rappresenta una mossa strategica vincente. È una vera e propria metodologia che aiuta a:
- monitorare la formazione in modo intelligente: un SGSL strutturato richiede che l’azienda non si limiti a erogare corsi, ma che identifichi i fabbisogni formativi reali, pianifichi gli interventi e, cruciale, valuti l’efficacia della formazione. Questo si sposa perfettamente con la nuova enfasi dell’Accordo 2025 sulle verifiche di apprendimento e di efficacia. Il SGSL ti dà gli strumenti per sapere se le ore spese in aula si traducono in comportamenti più sicuri sul campo, massimizzando il ritorno sull’investimento formativo.
- garantire la compliance al D.Lgs. 81/08, sempre: la ISO 45001 impone all’organizzazione di avere un processo robusto per identificare, tenere aggiornati e rispettare tutti i requisiti legali applicabili, inclusi quelli del D.lgs. 81/08 e di tutti gli Accordi Stato-Regioni. Questo significa meno ansie da “cosa mi sono dimenticato?” e più proattività nella gestione degli adempimenti. È un sistema che di auto-controllo e migliora continuamente, offrendo un solido scudo contro le non conformità.
- protezione a 360° e miglioramento continuo: con un SGSL, la sicurezza non è un’appendice, ma parte integrante del business. Ciò porta a una riduzione tangibile di infortuni e malattie professionali, un miglioramento del clima aziendale e, di conseguenza, un aumento della produttività e della reputazione. E in caso di incidente, un SGSL certificato può essere una dimostrazione concreta della “diligenza” del datore di lavoro, con evidenti ricadute anche in termini di responsabilità penale e amministrativa.”
Roberta Tedoldi, Partner KS Certification Sagl