Il tema della salute e sicurezza sul lavoro (SSL) è ormai riconosciuto come un fattore essenziale per la performance aziendale e la sua sostenibilità. In un sistema di gestione SSL conforme alla norma ISO 45001, il successo non dipende solo dalla documentazione di processi, ma è profondamente legato al ruolo attivo e alla leadership della direzione.
La norma sottolinea come l’impegno del vertice sia fondamentale per trasformare la sicurezza da un obbligo a un vantaggio competitivo strategico. Questo approccio, dettagliato in diversi capitoli che richiameremo nello specifico, è particolarmente rilevante per tutte le realtà, dove l’attenzione alla qualità e all’efficienza operativa è una priorità.
Il ruolo della direzione: promotrice di una cultura della sicurezza
La ISO 45001, in particolare nel suo Cap. 5 “Leadership e partecipazione dei lavoratori”, ridefinisce le aspettative nei confronti del top management. Non si tratta più solo di delegare compiti, ma di essere il promotore e l’esempio di una cultura della sicurezza che pervade ogni livello dell’organizzazione. Questo richiede un impegno costante e visibile, che va oltre la semplice supervisione. La capacità della direzione di infondere questo spirito è ciò che distingue un sistema di gestione efficace da una mera formalità.
La responsabilità strategica
La responsabilità della Direzione, in conformità alla ISO 45001, va oltre i risultati economici; include la comprensione e l’applicazione dei principi del sistema di gestione SSL fin dalla fase di analisi del contesto organizzativo (Cap. 4.1) e la considerazione delle esigenze e aspettative delle parti interessate (Cap. 4.2). Ciò significa che ogni decisione strategica, dall’introduzione di nuove tecnologie all’espansione in nuovi mercati, deve essere valutata anche in termini di SSL. L’integrazione della ISO 45001 nei processi aziendali principali non è un’opzione, ma un requisito strategico che permette di identificare e mitigare proattivamente i rischi, garantendo la continuità operativa e consolidando la reputazione aziendale.
L’allocazione adeguata delle risorse (Cap.7.1), in termini di personale qualificato, infrastrutture sicure e tecnologie all’avanguardia, non deve essere vista come una spesa, ma come un investimento indispensabile per la resilienza operativa. Un ambiente di lavoro sicuro riduce gli infortuni, le malattie professionali e, di conseguenza, i costi diretti (medici, legali) e indiretti (perdita di produttività, danni reputazionali). Questo approccio aumenta il valore aziendale e attira talenti, posizionando l’azienda come datore di lavoro preferenziale.
La creazione di engagement
La gestione delle risorse umane ha un ruolo centrale nel promuovere una cultura della sicurezza. La direzione deve non solo permettere, ma incoraggiare attivamente la partecipazione e consultazione dei lavoratori (Cap. 5.4) a tutti i livelli. Questo implica andare oltre la semplice informazione, coinvolgendo i lavoratori e i loro rappresentanti nella definizione e implementazione delle politiche di sicurezza, valorizzando la loro esperienza diretta sul campo nell’identificazione dei pericoli (Cap. 6.1.2).
L’investimento in formazione e consapevolezza (Cap. 7.2 e 7.3) è cruciale: i lavoratori devono essere non solo competenti, ma anche pienamente consapevoli dei rischi specifici del loro ambiente e delle misure preventive da adottare.
Parallelamente, l’implementazione di una comunicazione efficace (Cap. 7.4), che garantisca un flusso bidirezionale di informazioni e feedback, è essenziale per rafforzare la fiducia e promuovere l’adozione di comportamenti sicuri. Quando i lavoratori sentono che la loro voce è ascoltata e che le loro preoccupazioni vengono prese sul serio, sono più propensi a segnalare criticità e a proporre soluzioni, diventando parte attiva del sistema di gestione SSL.
L’efficienza in sicurezza
A livello operativo, la direzione deve assicurare che i controlli operativi (Cap. 8.1) siano implementati con rigore e che la gestione del cambiamento (Cap. 8.1.3) sia affrontata con una metodologia strutturata per prevenire l’introduzione di nuovi rischi. Che si tratti di un nuovo macchinario o di un processo produttivo rivisto, ogni modifica deve essere preceduta da un’analisi di impatto sulla sicurezza. Questo include anche una diligente gestione dell’approvvigionamento (Cap. 8.1.4), estendendo gli standard di sicurezza a fornitori, appaltatori e visitatori, garantendo che tutti coloro che operano sotto il controllo dell’organizzazione siano allineati ai principi del sistema di gestione SSL
L’Impronta della direzione
Infine, l’approccio della direzione nella gestione degli eventi avversi è un banco di prova cruciale per la proattività. La promozione di una cultura non punitiva nell’investigazione degli incidenti e delle non conformità (Cap. 10.2) è fondamentale. L’obiettivo non è la ricerca del colpevole, ma l’identificazione delle cause profonde. Questo approccio sistematico consente di implementare azioni correttive e preventive mirate, che non solo impediscono il ripetersi di eventi avversi, ma favoriscono anche un apprendimento organizzativo continuo.
Esempi proattività della Direzione:
Dall’incidente all’innovazione
Immaginate un incidente minore, come una scivolata su un pavimento bagnato non segnalato.
Una direzione proattiva non si limiterà a sanzionare il lavoratore o a mettere un cartello. Si interrogherà: “Perché il pavimento era bagnato? C’è una perdita? La pulizia è programmata correttamente? La segnaletica è efficace e ben visibile? Quali materiali antiscivolo potremmo adottare?”. L’investigazione approfondita porterà a modifiche strutturali o procedurali, come l’installazione di sistemi di rilevamento perdite, la riprogettazione delle aree di lavaggio o l’introduzione di pavimentazioni speciali.
I near-miss o quasi-infortuni come opportunità
Un operatore segnala di aver quasi schiacciato la mano mentre alimentava una macchina.
Una direzione reattiva potrebbe ignorarlo o minimizzarlo. Una direzione proattiva, invece, valorizzerà il quasi-infortunio come un prezioso segnale d’allarme. Si convocherà una squadra multidisciplinare (manutenzione, produzione, sicurezza) per analizzare il design della macchina, le procedure operative e l’ergonomia. Potrebbe emergere la necessità di installare barriere fotoelettriche, migliorare il sistema di alimentazione automatica o riprogettare il layout dell’area di lavoro, trasformando un rischio potenziale in un processo più sicuro ed efficiente.
Il feedback dei lavoratori come fonte di miglioramento
Un gruppo di operai lamenta frequentemente dolori alla schiena a causa di posture scorrette.
Una direzione proattiva non si limiterà a distribuire cinture lombari. Organizzerà un’analisi ergonomica delle postazioni di lavoro, coinvolgendo direttamente i lavoratori. Potrebbe investire in carrelli elevatori più adeguati o sistemi di movimentazione carichi assistita. Questo dimostra che il feedback dei lavoratori non solo viene ascoltato, ma si traduce in azioni concrete che migliorano il loro benessere e la loro produttività.
Quando la direzione dimostra questo impegno, i team si sentono più sicuri nel segnalare, migliorando la trasparenza e l’efficacia del sistema. Si crea un circolo virtuoso dove ogni problema diventa un’opportunità di crescita e miglioramento.
La Direzione in un contesto ISO 45001 non è un semplice “organo di controllo”, ma il motore strategico di una gestione proattiva del rischio. È attraverso questo impegno visibile e chiaro che il sistema SSL si trasforma da onere a vantaggio competitivo sostenibile. La leadership, in qualità di top management, è l’elemento decisivo per garantire non solo la conformità normativa ma, soprattutto, per costruire un ambiente di lavoro in cui la sicurezza è un valore intrinseco, a tutela del capitale umano.
Roberta Tedoldi, Partner KS Certification Sagl